L’acustica degli uffici Open Space

Gli uffici “open space”

Le moderne professioni e le aggiornate strutture aziendali hanno favorito, negl’ultimi decenni, la diffusione di spazi nei quali è di primaria importanza la comunicazione tra i lavoratori e/o il lavoro di squadra e sempre più spesso è necessaria la mobilità del personale per poter formare nuovi gruppi di lavoro ad ogni nuova sfida o progetto da affrontare. Tali uffici sono generalmente chiamati Open Space (in inglese Open plan office).

Prima di entrare nel dettaglio dell’acustica è necessario indicare che si possono considerare uffici “Open Space” gli uffici in cui  lavorano almeno dieci persone o hanno una superficie maggiore di 400 m2.

Vantaggi e svantaggi degli uffici open space

Questa tipologia di uffici presenta una serie di vantaggi e di svantaggi. È dunque necessario, già in fase di progettazione, chiarire quali attività saranno svolte all’interno dei locali e quali requisiti sono necessari per la configurazione delle postazioni di lavoro.

Per la soddisfazione ed il benessere del personale è fondamentale che l’organizzazione dello spazio di lavoro, i locali, l’arredamento, la strumentazione tecnica e la configurazione delle postazioni siano il più possibile funzionali all’attività svolta.

Di seguito si elencano una serie di vantaggi e svantaggi che tipicamente contraddistinguono gli open space:

Vantaggi:

  • Rapido accesso ai colleghi;
  • Agevolazione del lavoro di squadra;
  • Flessibilità per l’azienda nell’organizzazione degli spazi;
  • Parziale risparmio di spazio;

Svantaggi / Effetti da evitare:

  • Limitato controllo sul posto di lavoro individuale (es. tende, illuminazione, temperatura, corrente d’aria, ecc.);
  • Scarsa libertà di configurazione dell’ambiente diretto (strumenti di lavoro) e personalizzazione della postazione (poster, oggetti personali, ecc.);
  • Fonti di disturbo, distrazioni;
  • Difficoltà nel tenere conversazione confidenziali (es. telefonate, colloqui tra responsabili e impiegati, ecc.);
  • Maggior numero di assenze (studi scientifici ne dimostrano una diretta correlazione).
Come posso migliorare l’acustica degli open space?

Nella tabella seguente si propongono le principali domande e proposte di soluzioni, in ordine di importanza, da porsi al momento del progetto di un ufficio open space:

Importanza Domanda Proposta di soluzione
1 Vi sono attività moleste (telefonate continue, centralino, ecc.)? Dividere le attività molese da quelle non moleste in 2 ambienti differenti
2 Vi sono macchinari rumorosi (fotocopiatrici, stampanti, condizionatori d’aria, ecc.)? Prevedere dei locali appositi o schermature acustiche/silenziatori per tali apparecchiature
3 È richiesta alta concentrazione? Continua o saltuaria? Prevedere delle aree o locali per momenti ad “alta concentrazione” con appositi accorgimenti acustici
4 Sono previste conversazioni riservate? Prevedere delle zone/sale “riservate”
5 Distanza tra postazioni di lavoro < 3 m? Si consiglia una distanza di almeno 3 m tra le diverse postazioni, in caso non sia possibile prevedere degli schermi acustici
6 Il soffitto non è fonoassorbente? Prevedere isole fonoassorbenti sopra alle postazioni di lavoro

Mentre le prime 4 domande e relative soluzioni sono di carattere gestionale e/o organizzativo le ultime 2, ovvero l’utilizzo di schermi e di isole fonoassorbenti, sono di caratere architettonico. Nei prossimi capitoli si delineano i principali fattori per scegliere e valutare l’efficacia di tali provvedimenti.

Efficacia degli schermi acustici

Gli schermi acustici all’interno degli ambienti di lavoro e uffici possono portare ad una riduzione del rumore fino a 10 dB(A)[1]. Tali risultati sono principalmente dovuti al fonoassorbimento degli schermi, all’intercettazione del suono diretto tra la sorgente e il ricettore e al disaccoppiamento acustico dei due ambienti da un lato e dall’altro dello schermo. In seguito uno schema per comprendere i principali fattori.

Ovviamente l’utilizzo di schermi acustici consente di migliorare notevolmente il senso di privacy tra le varie postazioni di lavoro, di nascondere i cavi, gli allacci della corrente e di integrare l’illuminazione (artificiale) della postazione, per contro limitano il controllo delle persone e riducono la luce naturale sulla scrivania.

L’efficacia di uno schermo varia a seconda della dimensione della sala (in modo particolare l’altezza) l’altezza dello schermo stesso e dalla distanza tra la sorgente e il ricettore.

È possibile stimarne l’efficacia calcolando prima il rapporto tra l’altezza dello schermo e l’altezza della sala, poi il rapporto tra la distanza compresa tra sorgente e ricettore (distanza tra le 2 persone sedute alle proprie scrivanie) e infine incrociando tali valori nella tabella seguente.

h/H

s/H
< 0,3 da 0,3 a 1

da 1 a 3

< 0,3

7 dB 4 dB

da 0,3 a 0,5

10 dB

7 dB

4 dB

> 0,5 9 dB

6 dB

 

Dove:

h = altezza dello schermo acustico

H = altezza media del locale vicino allo schermo

s = distanza tra la sorgente e il ricettore (2 persone alle postazioni)

esempio:

considerando uno schermo alto 1.5 m in un ufficio di altezza pari a 4 m (rapporto 1.5/4 = 0.375) e una distanza tra le due persone alle scrivanie pari a 2 m (rapporto distanza sorgente/ricettore e altezza sala pari a 2/4 = 0.5) avremo un abbattimento pari a circa 7 dB.

Efficacia delle isole fonoassorbenti

Le isole fonoassorbenti poste sopra le postazioni di lavoro riducono sia il tempo di riverbero generale dell’ambiente di lavoro sia le prime riflessioni verso le postazioni di lavoro vicine come mostrato nei seguenti schemi.

Nel grafico seguente si riporta la differenza di abbattimento del rumore tra due postazioni di lavoro con e senza soffitto fonoassorbente e con sorgente e ricettore a differenti distanze.

Dal grafico sopra riportato è evidente l’importanza delle isole fonoassorbenti (o soffitto fonoassorbente), le quali quasi raddoppiano l’efficacia degli schermi acustici a tutte le distanze considerate. Se per esempio consideriamo una distanza tra ricettore e sorgente pari a 4 m si ha un abbattimento del rumore pari a circa 5 dB con soffitto riflettente e circa 8 dB con un soffitto fonoassorbente.

Conclusioni

L’utilizzo degli open space è diventato necessario per alcune tipologie di lavoro; è quindi impensabile prevedere altre tipologie di ufficio per tali attività.

Nei paragrafi precedenti abbiamo elencato differenti problemi e difetti comunemente riscontrati e possibili soluzioni sia organizzative che architettoniche. Le soluzioni architettoniche che portano ad un significativo miglioramento del clima acustico sono: l’utilizzo di schermi tra le postazioni di lavoro e la previsione di isole fonoassorbenti a soffitto.

Come visto l’utilizzo degli schermi tra le diverse postazioni è necessario per garantire un minimo di privacy ma, per ottenere risultati più performanti, è necessario prevedere anche le isole fonoassorbenti poste sopra le scrivanie.

I prodotti designRAINER, i pannelli fonoassorbenti (pannelli OS) e gli schermi acustici per le scrivanie (pannelli TS), rendono possibile il miglioramento della qualità acustica di tali ambienti di lavoro rendendoli piacevoli e salutari.

[1] Si ricorda che una riduzione di 3 dB equivale a una riduzione del 50% del rumore.